Uscita sulla Flora urbana: Dal cemento nascon i fior - 4 settembre 2021
In una calda giornata d’inizio settembre il biologo indipendente Dr. David Frey ha condotto per le vie di Lugano gli affiliati della Società botanica ticinese presentando loro un tema che, avendo lavorato al progetto “BetterGardens”, ben conosce: la flora urbana.
La vegetazione che costeggia strade e selciati delle nostre città è stata a lungo trascurata e, tutt’oggi, per i più è sinonimo di “malerbe” ed incuria. La biologia delle città ha storia recente, inizialmente limitata allo studio dei licheni, si è poi estesa alla flora avventizia. La tematica prese slancio nell’immediato dopoguerra, spesso in relazione al concetto di “invasioni biologiche”.
La stessa natura delle città rende questi luoghi degli importanti centri di diversità. Da un lato lo scambio di merci (p.es., porti o stazioni ferroviarie) o le mode orticole favoriscono la disseminazione di specie esotiche. Dall’altro, ritroviamo delle caratteristiche ambientali ben precisi che favoriscono determinate essenze. Per riassumere, i luoghi urbanizzati sono caldi, aridi e i suoli spesso compatti e ricchi in sali e metalli pesanti. Ciò contribuisce all’insediamento di specie adattate a suoli asfittici e fertili (come p.es. la vegetazione delle aree golenali) o di specie adattate ai microclimi più caldi, provenienti da ghiaioni e falesie.
Muovendo i primi passi tra binari e tetti piatti, si fanno subito largo rarità mediterranee come Herniaria hirsuta alternata a Euphorbia serpyllifolia, Polycarpon tetraphyllum. Tra i selciati in porfido svetta Plantago major, che possiamo definire la pianta del “calpestio”, attorniata da altre specie più o meno esotiche come Mazus pumilus, Polygonum aviculare, Hydrocotyle sibthropioides. Alzando lo sguardo da terra svetta la Parietaria judaica che domina i vecchi muri abbandonati qua e là accompagnata da altre specie nitrofile come Chelidonium majus. Non mancano le neofite, la Conyza (C. canadensis e C. sumatrensis) primeggiano, ma tra le fessure del cemento si fanno strada anche gli alberi come Paulownia tomentosa o Ailanthus altissima, specie simbolo del famoso testo “A Tree Grows in Brooklyn”.
Il percorso non può non concludersi se non nel simbolo della Città, il Parco Ciani. Qui troviamo un susseguirsi di stili e spazi, dalle azioni di rinaturazione (con specie esotiche), agli accesi colori delle aiuole in stile Vittoriano e, a ben cercare, si può finire per imbattersi in spazi concessi alla flora locale (seppur ben celati dalla sensibilità del turista). Tutto ciò ben riassume il mosaico che caratterizza l’ecosistema urbano.
Testo: Alessio Maccagni
Foto: Laura Torriani, Alessio Maccagni