Sabato 17 luglio un gruppo di 12 persone è partito dalla funicolare di Piora, addentrandosi lungo la Val Piora accompagnati da Andrea Gigon, esperto ecologo nonché nostro socio. Lungo il cammino, ci siamo chinati sui diversi tipi di simbiosi presenti in natura, dagli esempi più classici quali licheni e micorrize, presenti in numerosissime specie vegetali, alle innumerevoli interazioni positive fra il regno animale e quello vegetale.
Tra queste ultime, Andrea ci ha parlato di alcuni tipi di “interazioni positive unilaterali”, che favoriscono unicamente una delle due specie coinvolte. Tra gli esempi che possiamo citare troviamo i fiori, che servono da pernottamento (es. Campanula scheuchzeri) o altri che fungono da luogo di “rendez-vous per insetti” (es. Daucus carota). Dalle interazioni unilaterali abbiamo proseguito con le interazioni (positive) indirette. Un esempio sono i funghi carnivori, che con le loro ife si nutrono di nematodi, riducendo la loro azione parassita ai danni di numerosi vegetali. Un altro esempio, legato all’attività casearia secolare della regione, è associato alla presenza delle Fabaceae. Questa famiglia, grazie alla presenza nei loro tubercoli radicali di particolari batteri del genere Rhizobium, risulta fondamentale nel garantire l’approvvigionamento in azoto nei pascoli compensando l’asporto legato al pascolo. L’osservazione di queste interazioni ci aiuta a capire maggiormente come tutto sia in relazione e in equilibrio fra gli esseri viventi.
La mattina è trascorsa velocemente. Dopo esserci congedati da Andrea abbiamo raggiunto la Capanna Cadagno consegnando ufficialmente un esemplare di Flora Helvetica, offerto da una fondazione basilese che promuove la botanica e dalla casa editrice Haupt Verlag all'interno del progetto Missione Cabanne di Info Flora così da essere a disposizione di ogni visitatore.
Nel pomeriggio ci siamo poi recati al Centro di Biologia Alpina, dove Mauro Tonolla, membro del consiglio di Fondazione, ci ha introdotto alle attività del centro. Inaugurato nel 1994 questo luogo svolge ricerche di rilievo focalizzate sul lago Cadagno e le sue acque, che presentano un raro fenomeno chiamato “meromissi crenogenica”. Questo lago presenta una stratificazione delle sue acque in cui vi si alternano acque anossiche e acque ricche di ossigeno che non si mescolano mai. Tra questi due strati sono presenti dei batteri in grado di trasformare i composti tossici dello strato inferiore, ricco di solfuro, in acqua potabile dello strato superiore, ricca di vita e tipica dei laghi di altitudine.
Oltre alle strutture del centro, abbiamo avuto accesso a due magnifici erbari, dei quali uno sviluppato negli ultimi decenni in collaborazione con l’università di Ginevra e un secondo che risale all’inizio del ventesimo secolo, donato al centro da un abitante di Airolo.
In questa giornata intensa il tempo è davvero trascorso velocemente, ma ancora una volta ci siamo resi conto delle grandi potenzialità e particolarità che presenta il nostro territorio e di quanto ancora ci resti da scoprire!!
Testo: Antonella Borsari e Alessio Maccagni
Foto: Antonella Borsari e Alessio Maccagni