Aprile ha portato la nostra società ad esplorare una selvaggia e remota valle momò: la Valle della Crotta. Questa valle sembra essersi fermata nel tempo, i caratteristici borghi dai tetti in tegole abbarbicati sui versanti hanno incantato i nostri soci, guidati da Antonella Borsari. Cabbio ci ha accolto con una rigogliosa popolazione di Cardamine bulbifera e una splendida vista sul Monte Generoso. Nelle suggestive viuzze abbiamo potuto ammirare specie come Sedum cepaea e S. dasyphyllum. Proseguendo in direzione dell’Alpe della Crotta abbiamo attraversato boschi e prati con Asarum europaeum, Doronicum pardalianches, Helleborus viridis, Knautia drymeia, Melica uniflora, Phyllitis scolopendrium, Polystichum setiferum, Pulmonaria officinalis e Tanacetum corymbosum. Una volta giunti al fiume Breggia siamo sati inebriati dal profumo della Lunaria rediviva in fiore. Questo genere deve il suo nome ai grandi frutti che ricordano la luna piena. Nel caso specifico della Lunaria rediviva le siliquette assumono una caratteristica forma ellittica. Molto belle erano anche le popolazioni di Matteuccia struthiopteris dalle decorative fronde fertili simili a penne di struzzo. Il percorso ci ha portato ad attraversare un suggestivo ontaneto, si tratta del bosco di Alnus glutionosa più grande o uno dei più grandi della Svizzera. Nei pressi del fiume abbiamo avuto modo di ammirare Cardamine kitaibelii in frutto. Un’altra specie che ci ha accompagnato lungo il percorso è stata Arum maculatum, questo genere di erba ha una particolarità: quando è in piena fioritura emette calore. Gli insetti pronubi sono attratti dal calore o dall’odore emanato dai fiori garantendone così l’impollinazione. Per concludere in bellezza la giornata ci siamo recati a fotografare gli unici individui di Orchis provincialis presenti in Svizzera, una orchidea davvero speciale.
Testo e Foto: Laura Torriani e Antonella Borsari