Il 5 maggio una decina di volontari si è ritrovato in Valle di Blenio per una giornata dedicata alla conservazione. Guidati da Andrea Persico abbiamo scoperto gli aspetti legati alla vita delle orchidee e li abbiamo applicati per favorirne l’impollinazione e, di riflesso, la produzione di semi. Nei panni di insetti pronubi abbiamo delicatamente trasportare il polline da un fiore all’altro. Inginocchiati e muniti di stuzzicadenti e pinzette abbiamo potuto impollinare 4 specie di orchidee in fiore: Orchis mascula, Orchis ustulata, Orchis morio ed Orchis tridentata. I risultati delle passate campagne eseguite nella parcella mostrano come l’impollinazione manuale è molto positiva: grazie alla fecondazione manuale si ottengono capsule mature in circa 9 casi su 10, contro i 3 su 10 delle parcelle "testimoni".
Le orchidee garantiscono l’impollinazione dei fiori grazie all’aiuto degli insetti. Alcune specie di orchidee hanno fiori molto vistosi che sembrano promettere agli insetti nettare in quantità, ma molti di loro in realtà restano a bocca asciutta, infatti, non tutte le specie di orchidee danno una ricompensa all’insetto, quest’ultimo però entra in contatto con gli organi riproduttivi e trasporta involontariamente i pollinidi da un fiore all’altro fecondandoli. Al giorno d’oggi vi è una riduzione del numero di fiori impollinati forse perché il numero di insetti è molto ridotto oppure perché vi è una minore varietà di specie rispetto al passato. L'impollinazione manuale è molto efficace perché consente di garantire una migliore precisione nel trasferimento del polline tra i fiori e quindi il successo riproduttivo.
Nel corso della giornata abbiamo anche valutato l’efficacia della semina delle orchidee eseguita in precedenza in una parcella in cui al momento le orchidee sono poco numerose. Per favorire la flora indigena, tra cui naturalmente le orchidee, abbiamo inoltre eseguito l’estirpo di Erigeron annuus, una neofita invasiva.
Una volta terminati i lavori il gruppo si è spostato ad ammirare altre orchidee selvatiche nei pressi della chiesa di Negrentino tra cui Dactylorhiza sambucina. E per finire un meritato gelato ha premiato i volonterosi orchidofili.