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Flora alpina: Lago del Narèt - 18 agosto 2019

Era una giornata dapprima con un tempo incerto, che però man mano si è rischiarata lasciando sempre più spazio al sole. In un ambiente magnifico, caratterizzato da laghi, ruscelli, valli sperdute e un silenzio arcaico, ma anche da una flora alpina stupenda, si è incontrato un bel gruppetto dei nostri soci. Sotto la guida di Fedele Airoldi abbiamo lasciato il Lago del Narèt per raggiungere l’idilliaco laghetto della Val Sabbia. In quella zona, si riuniscono tutti gli ingredienti per una vegetazione alpina variatissima: la geologia offre substrati calcarei e acidi, la topografia plasma delle zone prive di neve durante l’inverno, ma anche delle Schneetälchen (che bella espressione del grande Braun-Blanquet!), dove la neve rimane fino ai mesi estivi. L'orografia crea delle zone umide che si alternano ad altre secche. Non è dunque un miracolo che durante la nostra breve visita in Val Sabbia, siamo riusciti ad identificare ben oltre di 130 specie vegetali.  

È il paradiso delle carici, che però si rivelano solo agli osservatori più attenti. Per fortuna era con noi il nostro esperto ed amico Michele Jurietti, che ha determinato ben sette specie di questo genere abbastanza enigmatico (di cui alcune poco comuni come Carex curvula subsp. rosae Gilomen. e Carex lachenalii Schkuhr).

Nonostante fossimo oltre i 2400 m s.l.m. non sono mancate le orchidee: Nigritella rhellicani aggr., Coeloglossum viride (L.) Hartm., Pseudorchis albida (L.) Á. Löve & D. Löve, Dactylorhiza maculata subsp. fuchsii (Druce) Hyl. e la rara Chamorchis alpina (L) Rich.

A completare l’elenco delle meraviglie botaniche, lungo i ripidi pendii esposti al sole accessibili solo a camosci, stambecchi e a qualche botanico sperduto, si nascondono i fiori della Euphrasia christii Gremli di colore giallo oro. Solo chi l’ha vista ha un’idea della bellezza della flora alpina …


"Partir, c'est mourir un peu". Questo detto si applica bene anche a chi deve ridiscendere dalla Val Sabbia verso valle... con un po' di tristezza nel cuore anche il nostro gruppetto di botanici è tornato alla realtà delle basse quote.

 

Autore: Hansjörg Schlaepfer

Foto: Antonella borsari, Laura Torriani, Hansjörg Schlaepfer

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