Skip to main content

Ambienti acquatici, cariceti e molinieti della Riserva naturale Novate Mezzola (Alto Lario) - 30 giugno 2024

Si è finalmente tenuta l’escursione alla Riserva Naturale di Novate Mezzola, alla confluenza tra la Valchiavenna e la Valtellina. L’uscita è iniziata con un’introduzione storico-paesaggistica da parte di Loredana Forneris, guida della riserva, che ha spiegato l’origine geomorfologica di questa pianura alluvionale, i cui confini sono delimitati dal Lago di Como, nella sua parte più settentrionale e dal Lago di Mezzola. È incredibile quanto il corso dell’Adda sia cambiato nel tempo, andando inizialmente a confluire nel lago di Novate Mezzola, nella località che ancora adesso è chiamata Bocca d’Adda, per poi finire nel corso del tempo per immettersi nel lago di Como, anche grazie agli interventi di rettificazione del corso operati dagli austriaci nell’800.

In sintesi, questa zona è caratterizzata da una falda da sub-affiorante ad affiorante, condizione che permette lo sviluppo di una flora e vegetazione igrofila e idrofila unica per estensione e stato di conservazione a livello delle Alpi Lombarde, al punto che dal 1977 è stata dichiarata Area Ramsar, poi Riserva Naturale e Sito Natura 2000.

Gilberto Parolo ha condotto i partecipanti in varie zone della riserva, nell’ottica di osservare più specie possibili e visitare gli stupendi ambienti planiziali, in gran parte ancora gestiti dagli agricoltori con sfalci periodici. Le formazioni igrofile hanno subito attratto la nostra attenzione, soprattutto espresse come cariceti e molinieti; inizialmente, tra le carici abbiamo osservato C. acutiformis, C. acuta, C. elata, tra i giunchi Juncus tenuis, J. bufonius, J. effusus e J. articulatus; di frequente, abbiamo riscontrato un’Eleocharis del gr. palustris, Tricophorum cespitosum e Molinia caerulea; tra le altre specie accompagnatrici citiamo Gratiola officinalis, Peucedanum palustre, Lychnis flos-cuculi, Myosotis cespitosa e Centaurium erythraea. Più rare invece sono risultate Carex distans, Schoenoplectus lacustris, rare e localizzate Sc. mucronatus, Alisma lanceolatum e Centaurium pulchellum. Alcune neofite stanno tuttavia emergendo in alcuni tratti della riserva, come C. vulpinoidea e Dichanthelium acuminatum, già segnalata in zona dal 2010.

Siamo tuttavia rimasti sorpresi come nelle aree appena più disconnesse dalla falda, si trovino specie dei prati aridi, quali Crysopogon gryllus e Festuca capillata.

Nel pomeriggio ci siamo spostati nel settore più a valle della Riserva ove, non senza peripezie, siamo riusciti a raggiungere delle praterie molto inondate, ove è stato possibile osservare Allium angulosum in fiore, numerosi esemplari tappezzanti della felce Marsilea quadrifolia e un’ulteriore piccola rarità, Veronica scutellata.

Testo e Foto: Gilberto Parolo

Privacy - Foto di sfondo: Hansjörg Schlaepfer - Il mio sito è meraviglioso.ch

Torna in cima